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Crisi agricoltura, Tardino (Lega): subito aiuti Ue straordinari

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“Gli importanti interventi decisi dalla Commissione europea a favore dell’agricoltura colpita dalla crisi ucraina si sono già rivelati purtroppo insufficienti a causa del rapido aggravarsi delle conseguenze della guerra russa contro Kiev. Occorrono urgentemente aiuti più efficaci dell’Ue, sotto forma di misure eccezionali di sostegno temporaneo al settore agricolo, e una di queste può essere autorizzare gli Stati membri, così come fatto durante il Covid, a rimodulare i fondi non ancora impegnati degli attuali programmi Feasr dello Sviluppo rurale 2021-2022, come anticipi da usare per aiuti diretti all’emergenza. Ipotesi definita ‘possibile’ dal commissario Ue all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, durante il confronto in commissione Agricoltura dell’europarlamento a Strasburgo”.

Lo dichiara Annalisa Tardino, eurodeputata della Lega nel gruppo ID, che spiega: “Queste sono ore cruciali per ottenere gli aiuti necessari. In commissione Agricoltura il gruppo ID, grazie alla collega Mara Bizzotto, si è espresso in tal senso per dare un segnale chiaro, facendo proprie le richieste avanzate al ministero Politiche agricole dal settore e anche dal dipartimento Agricoltura della Regione siciliana, territorio fra i più penalizzati in Ue, e aderendo all’iniziativa proposta dalla Croazia e da vari Paesi, fra cui l’Italia in Consiglio”.

Aggiunge Tardino: “Il Consiglio europeo Agricoltura e Pesca di domani è chiamato a esprimersi sulle misure d’emergenza in risposta all’invasione russa in Ucraina. Secondo noi bisogna impegnare la Commissione Ue a provvedere con strumenti urgenti, come l’estensione delle soglie Covid allo Sviluppo rurale. Infatti, il Crea calcola che ogni azienda colpita dall’aumento dei prezzi e dal calo delle vendite perderà in media quest’anno 15.700 euro, con punte fino a 99.000 euro per la zootecnia, che una su dieci non ce la farà e che un terzo di esse avrà un andamento negativo. Dobbiamo, quindi, riconoscere un ristoro ad agricoltori e PMI, che compensi il danno stimato, oltre alla concessione di flessibilità agli Stati membri per la gestione dei Piani di sviluppo regionale, tenendo conto delle esigenze degli operatori sia in termini di finanziamento, che aumento dei costi; la sospensione della Strategia “Farm to Fork”; nonché la semplificazione dell’iter per approvare i progetti Psr delle imprese, e – così come sollecitato anche dalla Commissione Ue – una revisione (a favore degli obiettivi delle Regioni) del Piano strategico nazionale italiano relativo alla Politica agricola comune”.

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