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Carceri, il Mpa aderiscono all’iniziativa di “Nessuno Tocchi Caino”

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Una situazione resa drammatica dall’escalation di suicidi, già 20, registrati dall’inizio del 2024

Raffaele Lombardo e il Mpa aderiscono all’iniziativa di “Nessuno Tocchi Caino” che accompagna il digiuno deciso da Rita Bernardini per sollecitare un provvedimento d’urgenza del governo in merito alla grave situazione che si vive all’interno delle carceri italiane: sia per i detenuti che per gli agenti della polizia penitenziaria. Una situazione resa drammatica dall’escalation di suicidi, già 20, registrati dall’inizio del 2024.

L’iniziativa non violenta di Rita Bernardini e di tutti coloro che si sono uniti con una staffetta al digiuno, ha l’obiettivo di dare voce a chi in prigione continua ad essere solo un numero, invece di essere coinvolto nel percorso di reinserimento previsto dalla nostra costituzione. Anche gli autonomisti sollecitano un intervento del governo nazionale per correggere un vulnus insopportabile. “Il carcere – dichiara Sabrina Renna, esponente autonomista e componente del consiglio direttivo di Nessuno tocchi Caino – non deve essere una discarica sociale. Servono educatori, psicologi, occorre non abbandonare le persone ristrette perché in carcere entrano gli uomini, non i reati. Uscire morti dalla restrizione rappresenta una sconfitta per la convivenza civile”.

“Anche il nostro movimento – prosegue Sabrina Renna – è in prima linea a difesa dell’articolo 27 della costituzione. Serve rispettare lo stato di diritto. Sergio d’Elia, Elisabetta Zamparutti, Rita Bernardini conducono una battaglia imprescindibile sulla giustizia che ho apprezzato e continuo ad apprezzare perché nutrimento del nostro patto sociale democratico”.

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