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Catania Pride: botta e riposta tra gli organizzatori e Questura

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"agli altri locali della Playa di Catania è stato concesso di continuare le loro attività fino alle ore 6"

E’ finito al centro delle polemiche il Catania Pride. Da una parte gli organizzatori che puntano il dito contro le forze dell’ordine, dall’altro la Questura che replica alle critiche relative all’interruzione dell’evento di sabato scorso alle 3 di notte.

“La Questura ha messo in atto una discriminazione e una repressione mirate contro il Catania Pride”, denunciano in una nota gli organizzatori della manifestazione. “Mentre agli altri locali della Playa di Catania è stato concesso di continuare le loro attività fino alle ore 6, i partecipanti all’evento del Pride sono stati obbligati a terminare l’evento alle ore 3. Un palese trattamento discriminatorio, assolutamente inaccettabile. Denota una volontà di reprimere e soffocare l’espressione della comunità LGBTQIA+”.

La Questura di Catania ha diramato un nota, reputando “doveroso fare alcune sintetiche precisazioni. Invero, sulla base delle determinazioni assunte in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, sono stati pianificati adeguati dispositivi a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, sia in occasione del corteo tenutosi nel pomeriggio del 17 giugno per le vie del centro cittadino, che in occasione dell’evento, denominato ‘Official Pride Party’, svoltosi nella stessa serata all’interno di uno stabilimento balneare ubicato sul lungomare di viale Kennedy”.

“Tali servizi, predisposti, come sempre, al fine di garantire il libero esercizio dei diritti costituzionalmente garantiti, principalmente da parte degli organizzatori e dei partecipanti agli eventi programmati – si legge nella nota della Questura -, non prevedevano un ‘enorme dispiegamento di forze’, ma il medesimo assetto, con uguale quantitativo di personale delle forze di polizia, positivamente sperimentato in occasione delle precedenti edizioni della stessa manifestazione”.

“Non vi è stata, dunque, alcuna esagerazione o ‘sproporzione’, ma l’adozione di ogni opportuna cautela atta a prevenire disordini ed azioni di disturbo, a tutela, prioritariamente, dei partecipanti all’evento, svoltosi senza alcuna turbativa. Per quanto riguarda, in particolare, la festa tenutasi nel corso della serata, non appare superfluo evidenziare che il termine orario di conclusione, previsto per le ore 3.00, non è stato oggetto di una decisione assunta improvvisamente dalla Questura, ma è semplicemente l’orario di chiusura dell’attività espressamente previsto dalla licenza per tenere trattenimenti danzanti rilasciata, il 24 aprile scorso, al titolare dello stabilimento balneare, ai sensi dell’articolo 68 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza”.

“Tale licenza, infatti – prosegue la nota della Questura -, rilasciata sulla base del parere e delle connesse prescrizioni della Commissione Provinciale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo, è valida fino al 30 settembre 2023, dalle ore 19.00 alle ore 3.00, come in essa è, peraltro, chiaramente riportato”. In ultimo, la Questura evidenzia che “le precisazioni sono state illustrate agli stessi organizzatori, nel corso di un incontro tenutosi nella mattinata odierna e svoltosi all’insegna della massima e reciproca cordialità”.

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