Incendio Aeroporto: cinque aziende impegnate nella pulizia e bonifica

Sarebbero almeno cinque, le aziende impegnate con più squadre nei lavori di pulizia e bonifica al Terminal A dell’aeroporto di Catania danneggiato da un rogo divampato lo scorso 16 luglio. Tra loro anche la specialista di bonifiche Belfor, che ha già lavorato sul Terminal 3 di Fiumicino dopo l’incendio del 2015. Lo rende noto la Sac, società che gestisce lo scalo, sottolineando che “i lavori procedono h/24”.

La società di gestione dell’Aeroporto di Catania, ha fatto sapere che ieri, si è tenuta in aeroporto la visita di alcuni componenti della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, accompagnati da alcuni deputati nazionali e regionali.

L’incontro è stato l’occasione per fare il punto della situazione a seguito dell’incendio al Terminal A e per rispondere ai quesiti degli esponenti politici intervenuti, che ringraziamo per l’interesse mostrato, per la grande partecipazione e per l’apporto costruttivo. I deputati presenti hanno posto alcune domande alle quali hanno risposto l’amministratore delegato della Sac, Nico Torrisi, e il direttore dell’Enac, Antonino Caruso, prima di effettuare un sopralluogo al Terminal C e presso le nuove strutture campali montate durante la scorsa notte dall’Aeronautica militare. All’incontro era presente anche il colonnello Emanuele Di Francesco, comandante della base di Sigonella.

Intanto in Sicilia la situazione si aggrava dopo il rogo avvenuto a Catania. Sono 233 i voli che erano previsti per oggi sull’aeroporto di Palermo, che è stato chiuso al traffico fino alle 11 di stamane a causa delle fiamme che hanno circondato l’area perimetrale dello scalo.

Otto voli sono già stati cancellati e due sono stati dirottati su Trapani Birgi. Dei voli in programma per oggi 20 erano quelli presi in carico dallo scalo di Catania, che sta operando con soli 4 movimenti l’ora, dopo l’incendio del 16 luglio scorso che ha danneggiato l’aerostazione. Il mancato ripristino del traffico aereo su Palermo rischierebbe dunque di aggravare ulteriormente la già difficile situazione degli scali siciliani.