Sara, “diventare maestra vetraia, e aprire la mia fornace a Catania”

Sara ha 24 anni e un sogno: diventare maestra vetraia e aprire una fornace nella sua città, Catania. Scarpe da cantiere, pantaloni da lavoro e i capelli biondi raccolti in una coda di cavallo, Sara ha scelto lo studio di Adriano Berengo, nel cuore di Murano, per imparare questo mestiere. Considerato maschile e faticoso.

“A 18 anni anni sono andata a Milano a lavorare- racconta- poi un giorno per divertimento sono venuta qui e ho visto lavorare il vetro. E me ne sono innamorata”. Inizia a chiedere alle fornaci di poter lavorare, viene presa da Berengo, l’unico che il vetro lo lavora solo per creare opere d’arte. La incontriamo qui, intenta a fondere il vetro. La faccia davanti alla bocca infuocata del forno che viaggia a una temperatura 1.200 gradi. Aiuta i maestri, si muove con familiarità in mezzo alla ‘piazza’ della fornace che in estate raggiunge anche i 50 gradi. Lavora qui ogni giorno, da un anno e mezzo. “Ho imparato tutto lavorando- dice- ho iniziato tardi in realtà, perché la maggior parte dei maestri già da giovane entra in fornace”.

Essere una donna in un mondo di uomini “a volte pesa, perché lavorare il vetro comporta anche grandi spostamenti di massa e spesso si fa fatica. Il mio punto di forza è mettere la testa nel fare le cose. Usare la fisica, giocare con le leve”. È così che intende realizzare il suo sogno: “Diventare maestra vetraia e aprire una mia fornace in Sicilia, a Catania. Lì non c’è questa tradizione, si ferma a Napoli. Ma io spero di essere la prima”.