Suolo pubblico e Tari, incontro tra “Mio Italia” e la X C.C.P.
Stamattina il Presidente Provinciale Catania di “Mio Italia” Roberto Tudisco e il direttivo della sezione di Catania (composto da Luigi Posa, Giuseppe Rizzo, Mario Urzì, Rosario Caruso, Niki Scuderi, Luisa Romeo e Gianluca Giordano) ha dialogato con la X Commissione Consiliare Permanente, con i tecnici e gli esperti del Comune di Catania.
“Dopo l’intenso lvoro di questi ultimi mesi- ha affermato il Presidente Provinciale Catania di “Mio Italia” Roberto Tudisco- e dopo aver dialogato a lungo con il presidente della commissione comunale al Commercio Salvo Peci, il presidente della commissione comunale all’Urbanistica Manfredi Zammataro che è il primo promotore di questa seduta consiliare, il presidente del consiglio comunale Giuseppe Castiglione e l’assessore al Commercio Ludovico Balsamo ribadiamo oggi la nostra volontà di discutere seriamente le questioni legate al suolo pubblico e alla Tari e trovare così i mezzi necessari per aiutare migliaia di pubblici esercizi, con un indotto di migliaia e migliaia di posti di lavoro, a non abbassare definitivamente la saracinesca”.
Nel corso della conferenza sono stati esposti tutti i problemi che sta affrontando l’intera categoria dei pubblici esercizi, e in particolar modo il comparto della ristorazione a Catania, dovuti a due anni di restrizioni legati alla pandemia. Una situazione che ha portato all’impoverimento dell’intero settore, alla mancanza di incassi e alla chiusura di tante attività.
“Ci troviamo in un momento storico dove le banche non danno più aiuti e dove il Governo Draghi non elargisce più rimborsi sugli affitti, la moratoria sui mutui e risorse a fondo perduto. Non c’è più nulla- ha proseguito il Presidente Provinciale Catania di “Mio Italia”- ci siamo trovati soli e abbandonati a noi stessi in un momento dove, contemporaneamente, sono aumentati più del doppio i costi dell’energia elettrica, del gas e delle materie prime alimentari. Di fronte a questi scenari tragici chiamiamo in causa tutta l’amministrazione comunale, in particolar modo l’assessore Balsamo e il vice sindaco Roberto Bonaccorsi, e li invitiamo a prendere una decisione politica. Una scelta che, successivamente, verrà sottoposta alla votazione del consiglio comunale che- speriamo- possa sposare la nostra causa”.
Durante la conferenza dei servizi i rappresentanti di “Mio Italia” hanno ribadito che la loro volontà non è quella di chiedere soldi all’amministrazione ma, piuttosto, la possibilità di non pagare per un anno intero la tassa sul suolo pubblico e la Tari. Quasi un anno fa il consiglio comunale di Catania, su richiesta del vice Sindaco Roberto Bonaccorsi, stabilì di far pagare la Tari soltanto alle attività commerciali che possedevano una concessione di suolo pubblico. Una vera e propria spada di Damocle aggravata dal fatto che, se l’esercente volesse il suolo pubblico per tutto il 2022, secondo Palazzo degli Elefanti, dovrebbe pagare la Tari degli ultimi 5 anni. Ma in questo clima di profonda incertezza non si possono fissare certe disposizioni.
“Oltre ad avere una profonda disparità con le altre categorie imprenditoriali- ha ribadito Tudisco- si viene a creare un vero e proprio ricatto visto che, in una città come Catania, il suolo esterno al locale è indispensabile per poter lavorare visto che la gente non vuole più stare al chiuso nemmeno in inverno. Se oggi non ci sono soldi per pagare le bollette, o far fronte alle emergenze, è impossibile sopravvivere in queste condizioni per i prossimi 12 mesi. Chiediamo quindi alle istituzioni politiche etnee di capire la realtà quotidiana di tante attività che cercano di sbarcare il lunario visto che, con la guerra in Ucraina, le materie prime, l’energia elettrica e il gas sono destinati ad aumentare ulteriormente. Oggi ci vuole l’input del vice sindaco Roberto Bonaccorsi e dell’assessore al Commercio Ludovico Balsamo che devono prendere una decisione politica. Dopichè deciderà il consiglio comunale di Catania con una libera votazione. E’ il momento di non trovare scuse perchè ogni soggetto istituzionale deve prendersi le proprie responsabilità nei confronti di noi lavoratori che vogliamo sopravvivere almeno per un altro anno”.