Superbonus e sostenibilità, i giovani Costruttori Etnei volano a Bruxelles
Che i giovani siano il futuro e che da loro debba partire il cambiamento è opinione abbastanza condivisa dal mondo professionale e dalle associazioni di categoria. Ne è un esempio concreto la presenza dei Giovani di Ance al Parlamento UE e alle Commissioni Europee, con l’obiettivo di sensibilizzare su temi legati al mondo dell’edilizia e avanzare proposte che possano portare benefici.
Presenti anche i giovani di Ance Catania, con il loro presidente Fabrizio Fronterrè e i componenti del direttivo Giovanni Reina e Ludovico Porto, per discutere di argomenti di grande attualità e che da sempre stanno a cuore all’Associazione etnea. Nel corso della due-giorni a Bruxelles – organizzata da Ance Giovani e dalla sua presidente Angelica Krystle Donati – «sono stati accesi i riflettori sul Superbonus, sulle sue criticità e sulle possibili soluzioni – spiega Fronterrè – il poco tempo a disposizione e l’ingente numero di interventi ha creato una bolla all’interno del sistema, provocando il blocco dei crediti e incidendo sul caro-materiali. Per rispondere alle normative europee in materia edilizia e prestazione energetica – aggiunge – sembra assolutamente necessario rendere il Superbonus strutturale, senza porre specifiche scadenze, consentendo di lavorare in serenità e di fare progetti a lungo termine». Questo avrebbe il duplice effetto secondo Fronterrè, «di scaglionare gli interventi nel tempo e, conseguentemente, calmierare i prezzi».
Tra le note dolenti – emerse durante il confronto con i piani alti della politica europea – i tempi per portare a termine interventi che, come fanno notare Fronterrè, Reina e Porto, «sono difficili, se non impossibili, non solo per l’Italia, ma anche per altri Paesi dell’UE». Tra le indicazioni comunitarie, infatti, la riduzione in un anno del 55% di emissioni di anidride carbonica e nuovi obiettivi da raggiungere per ottenere l’indipendenza dal gas russo, attraverso energie rinnovabili e la riduzione del consumo del suolo.
Il “tempo”, dunque, è il nodo centrale della questione, come sottolineato dai giovani di Ance, consapevoli della necessità di dover intervenire su un tessuto immobiliare in larga percentuale vetusto. Ragionamento che vale anche per le infrastrutture, in molti casi oggetto di interventi straordinari. In questo quadro rientra anche la seconda delle proposte avanzate, riguardanti i finanziamenti TEN-T: «Sono fondi destinati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – spiega – ma solo per le nuove opere. Purtroppo, in Sicilia e in Italia, la maggior parte dei grandi interventi sono di manutenzione straordinaria. Questa la ragione per cui sarebbe ragionevole riservare alcune risorse a questo tipo di lavori, favorendo il recupero di infrastrutture fondamentali nel collegamento del Paese, non solo tra le varie regioni, ma anche con il resto d’Europa».
Nel corso della permanenza nella capitale belga, i giovani imprenditori hanno avuto modo di presentare le loro istanze agli onorevoli Danilo Oscar Lancini e Massimiliano Salini e alla rappresentanza italiana permanente presso l’Unione Europea.