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Truffe trading online, i consigli della Polizia Postale

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Negli ultimi mesi stanno notevolmente aumentando i casi di truffe mediante falsi trading online. Negli ultimi mesi sono oltre 80 le denunce ricevute dalla Polizia Postale di Catania con danni per circa 1 milione e 600 mila euro. Alcune vittime hanno perso oltre 200 mila euro inseguendo ipotetici e facili guadagni. Persone, che nella speranza di aumentare i loro capitali investono anche tutti i loro risparmi e non sono solo persone anziane, considerato che sono poche le vittime con oltre 65 anni di età, ma anche giovani professionisti.

I criminali, dopo avere contattato le vittime sui social o anche tramite messagistica (WhatsApp), le ingannano cercando di rendere credibili falsi investimenti finanziari, riferendosi a dati di crescita di noti gruppi internazionali, e con promesse di rendite elevate o proponendo operazioni inerenti all’acquisto di valute virtuali, le criptovalute (ad esempio Bitcoin), e materie prime. “Si deve prestare la massima attenzione – afferma il Dirigente del Compartimento Polizia Postale “Sicilia Orientale”, Primo Dirigente Marcello La Bella -anche perché, nonostante gli sforzi investigativi, è estremamente difficile recuperare le somme fraudolentemente sottratte che vanno a finire in Paesi esteri che spesso non offrono una tempestiva collaborazione giudiziaria”.

I consigli della Polizia Postale: fare trading con broker e su piattaforme conosciute e di provata affidabilità, rivolgendosi solo ad intermediari autorizzati ed utilizzare sistemi di pagamento sicuri e tracciabili; verificare che il soggetto che propone il trading sia autorizzato, consultando i siti della Consob e della banca d’Italia; diffidare di quei broker che offrono un rendimento eccessivo e fuori mercato (prospettando un ritorno economico in percentuali di elevata entità); consultare la sezione “WARNING AND PUBLICATIONS FOR INVESTORS” dell’ESMA (la CONSOB europea https://www.esma.europa.eu) e verificare se, nei confronti del trader, altre autorità europee abbiano pubblicato un avviso agli utenti (warning); verificare, attraverso i motori di ricerca sul web, la presenza di eventuali blog o forum sulla società di trading o del sito internet. Infine, non cadere nell’ulteriore trappola dei frodatori che, con il pretesto di sbloccare i rimborsi di quanto già “investito”, richiedono il pagamento di ulteriori somme di danaro: si tratta di una vera e propria estorsione.

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