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Voleva uccidere la moglie, ma perde la vita l’amica

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era imputato per violenza l'uomo che ha investito la moglie e un'amica

A quanto pare era imputato per violenza l’uomo che ha investito la moglie e un’amica nella zona industriale di Catania. Secondo un prima ricostruzione, l’uomo, già denunciato per violenza, ma soprattutto perché l’aveva lasciato. Voleva uccidere la moglie.

Secondo alcune indiscrezioni, dopo un breve riavvicinamento nei giorni scorsi, la situazione era di nuovo precipitata. Pietro Nasca, 52 anni, oggi nel primo pomeriggio ha preso l’auto e ha investito la moglie Anna Longo, 56 anni, mentre era in compagnia dell’amica Cettina De Bormida, rimasta uccisa nello scontro avvenuto all’ottava strada della zona industriale di Catania.

Si presume, che anche l’amica era un obiettivo di Nasca, perché secondo un ipotesi, sarebbe stata lei a spingere la moglie a lasciarlo definitivamente. L’uomo, che si trova ancora in questura, avrebbe chiesto se anche la moglie fosse morta, ma fortunatamente, la stessa, non è in pericolo di vita, ma è ricoverata al San Marco di Catania.

Dal 27 maggio, quando stata uccisa Giulia Tramontano, sono stati almeno cinque gli episodi di violenza che hanno avuto come vittime delle donne. Il primo giugno scorso a Roma una agente di polizia di 56 anni è morta dopo essere stata raggiunta da colpi di arma da fuoco, nell’androne del proprio palazzo, dal suo ex, anch’egli poliziotto, che dopo l’omicidio si è tolto la vita in auto.

L’8 giugno a Sant’Antimo, centro in provincia di Roma, una 24enne è stata ammazzata dal suocero che ha poi ha ucciso a colpi d’arma da fuoco anche il cognato della giovane. Movente una presunta relazione tra i due ma anche l’ipotesi che il killer si fosse invaghito della nuora.

Nello stesso giorno a Grosseto una donna di 76 anni è stata trovata morta in una villa: l’anziana sarebbe stata vittima di un pestaggio. Infine ieri una 49enne, madre di due figli, è stata accoltellata a morte a Incisa Scapaccino (Asti). Il sospettato del delitto è il convivente, Paolo Riccone che in seguito avrebbe tentato di togliersi la vita tagliandosi i polsi. Al momento, però, nei confronti del 57enne non è stata emesse alcuna misura cautelare. La Procura di Alessandria attende l’esito di una serie di accertamenti scientifici.

“Non sono ancora chiare le dinamiche di quanto accaduto alla Zona industriale di Catania, ma una donna è morta per mano di un uomo che, insieme a lei, avrebbe anche voluto uccidere la propria moglie”. Così Rosaria Leonardi, segretaria confederale della Cgil di Catania, in merito all’uomo che ha investito oggi a Catania la moglie insieme all’amica.

“È uno stillicidio straziante – prosegue – che avviene a pochi giorni di distanza dai femminicidi di Giulia Tramontana e Pier Paola Romano. Come Cgil catanese siamo da settimane al lavoro per potenziare i nostri servizi di assistenza anti violenza, ma è necessario lavorare insieme ad associazioni, scuole, università affinché già le nuove generazioni comprendano che al disagio delle relazioni affettive non si risponde con la violenza. Siamo certi che l’educazione affettiva sia al centro di questi disagi. I partner non sono di nostra proprietà. A uomini giovani e meno giovani andrebbe proposto un percorso nuovo e profondo. Va ovviamente continuato il lavoro di sostegno per chi denuncia o è in procinto di denunciare”.

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