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Il Tribunale di Catania: “carta docente anche ai precari”

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“La Corte di giustizia della UE è l’unica autorità giudiziaria deputata all’interpretazione delle norme comunitarie, la quale ha carattere vincolante per il giudice nazionale”. A ricordare le parole della Corte di Cassazione è stato il Tribunale di Catania che l’altro ieri ha emesso l’ennesima sentenza con cui si stabilisce che la carta docente da 500 euro l’anno va assegnata anche agli insegnanti precari che sottoscrivono una o più supplenze annuali.

Nella fattispecie, la seconda Sezione Civile – Lavoro del tribunale etneo ha stabilito che il decente che ha presentato ricorso attraverso i legali Anief ha pieno diritto di “fruire della ‘Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del docente’. Il giudice ha quindi condannato l’amministrazione scolastica, si legge nella sentenza, “a tutti gli adempimenti conseguenti al fine di consentire alla parte ricorrente di fruire del detto beneficio con effettivita` e dunque, in quanto compatibili con la presente pronunzia, alle medesime condizioni gia` riconosciute ai docenti di ruolo”.

“Riteniamo con cognizione di causa – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che nessun Tribunale del lavoro italiano potrà mettere in dubbio o contrastare la posizione della Corte di Giustizia europea su questa materia: sono esemplari le quattro di Vercelli prodotte dai giudici in poche settimane. Lo stesso Consiglio di Stato ha verificato che sarebbe discriminante negare al personale precario la possibilità di formarsi durante l’esercizio della sua professione. Stando così le cose, continuano ad arrivare domande di ricorso al giudice con i legali Anief, per recuperare il bonus annuale da 500 euro illegittimamente non assegnato dallo Stato. Il ricorso può essere prodotto, con alte possibilità di risposta favorevole del Tribunale, anche dali educatori, di ruolo e precari, su cui nei giorni passati si è espressa la Corte di Cassazione”.

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