Crediti d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno. Pronti modelli e software. Domande al via dall’8 giugno per le spese 2023
Caro lettore
Oggi voglio condividere con te una notizia che porterà un vento di cambiamento e speranza per il meraviglioso sud dell’Italia. La recente proroga della legge sul credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno e nelle zone economiche speciali, ha creato una grande opportunità per stimolare l’economia e creare nuovi posti di lavoro in queste aree preziose del nostro paese.
Finalmente, il governo, e le sue articolazioni tecniche, ha compreso l’importanza di concentrare risorse e incentivi per favorire la crescita economica e combattere lo spopolamento in alcune delle regioni più affascinanti, ma spesso trascurate, d’Italia. Con questa proroga, si è deciso di ribaltare la situazione e offrire un sostegno continuo tangibile a coloro che vogliono investire e creare opportunità nella zona del Mezzogiorno e nelle zone economiche speciali.
Ma di cosa tratta esattamente questa legge? Beh, lascia che te lo spieghi. Il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno è un meccanismo che consente alle imprese di detrarre una percentuale significativa dei loro investimenti, offrendo un incentivo economico senza precedenti per chiunque abbia la visione e l’audacia di puntare sulle ricchezze del sud Italia.
Non è solo un semplice sostegno finanziario, ma un’opportunità di rilancio, un vero e proprio volano per la crescita economica. Le zone economiche speciali, in particolare, rappresentano una miniera d’oro di potenzialità inespresse che attendono solo di essere sfruttate. Queste zone saranno esentate da determinati adempimenti burocratici e godranno di un regime fiscale agevolato, aprendo le porte a nuove imprese, innovazione tecnologica e sviluppo sostenibile. (Questa introduzione è stata prodotta da IA firmata chatgpt. Che dire, l’enfasi si sente. A seguire la parte tradizionale.)
Con il comunicato del 1° giugno, l’Agenzia delle Entrate informa che sono state aggiornate le procedure informatiche per poter presentare le istanze di credito d’imposta per investimenti al sud per l’anno 2023, così come prorogato dalla legge di bilancio.
Le istanze si potranno presentare dal giorno 8 giugno. Si ricorda che in seguito alla presentazione dell’istanza, l’agenzia invierà, in caso di accoglimento, una comunicazione di accettazione della richiesta con prenotazione della somma richiesta.
La norma nasce con la Legge di Stabilità 2016 (Legge n. 208/2015) che ha introdotto un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi effettuati nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2016 e il 31 dicembre 2019, successivamente prorogato al 2023, destinati a strutture produttive nelle zone assistite ubicate nelle regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo).
Sono agevolabili unicamente gli investimenti in beni strumentali nuovi rappresentati da: macchinari, impianti e attrezzature varie, facenti parte di un progetto di investimento iniziale.
Non sono agevolabili gli immobili, i beni immateriali (brevetti, ecc.) e gli investimenti in veicoli.
L’investimento iniziale dev’essere relativo alla:
- creazione di un nuovo stabilimento;
- all’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente; (inteso come aumento della capacità produttiva di quello esistente o aggiunta di macchinari tesi ad aumentare la capacità produttiva)
- alla diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente:
- ad un cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente;
Fondamentale rientrare in una delle predette categorie poiché rappresentano una condizione.
È quindi opportuno che l’impresa appronti un progetto, anche sintetico (poiché lo spazio per scriverlo è limitato) e, quindi, non necessariamente un business plan, per indicare le finalità dell’investimento (ammodernamento, ampliamento della produzione, ecc.); i costi dell’investimento; ogni altra informazione ritenuta utile ai fini dell’ammissibilità all’agevolazione. Non è necessario che i beni sia stati pagati, e potrà rientrare anche il contratto di leasing.
Il credito d’imposta varia dal 20% al 45% della spesa sostenuta, a seconda delle caratteristiche delle imprese interessate e dalla zona di ubicazione della struttura produttiva, ed è calcolato applicando all’investimento ammissibile le seguenti percentuali:
- 45% per le piccole imprese (costi ammissibili 3 mln);
- 35% per le medie (10 mln);
- 25 % per le grandi (15 mln).
Il bonus è riconosciuto nella misura del 30, 20 e 10% rispettivamente per le piccole, medie e grandi imprese situate nelle regioni dell’Abruzzo.
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione ai sensi dell’articolo 17, D.Lgs. n. 241/1997, a decorrere dal periodo d’imposta in cui è stato effettuato l’investimento; deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo; non è soggetto al limite di € 250.000, previsto dall’articolo 1, comma 53, Legge 24 dicembre 2007, n. 244.
Il beneficio si potrà sommare, ricorrendone i requisiti, al credito d’imposta Transizione 4.0 che per quest’anno raggiunge il 20%.
In sostanza se l’investimento vale per entrambe le misure produrrà un beneficio del 65% per le imprese del mezzogiorno.
Se abbiamo sfide da giocare non ci resta che cogliere l’attimo fuggente.
Dott. Mirco Arcangeli Commercialista in Catania e Milano
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