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Prestito personale e gestione del quinto: tutte le info utili

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Il prestito personale è un tipo di credito ai consumatori che può essere richiesto per poter soddisfare diverse esigenze personali (e non professionali, quindi non può essere utilizzato per acquistare strumenti per la propria attività). Si tratta, infatti, di un prestito non finalizzato, e quindi non è collegato all’acquisto di uno specifico bene o servizio. In genere, la somma che può essere richiesta varia tra i 200 € e i 75.000 €, da rimborsare con rate costanti.

La cessione del quinto

La cessione del quinto è un tipo di prestito personale rivolto a lavoratori dipendenti   o pensionati, che viene restituito cedendo fino a un quinto dello stipendio o della pensione, in un lasso di tempo che varia dai 2 ai 10 anni. In questo caso, è il datore di lavoro oppure l’ente di previdenza che trattiene direttamente la somma e la versa al finanziatore, a differenza del prestito personale “tradizionale” che prevede il rimborso della rata mediante bollettini oppure addebito in conto corrente. La cessione del quinto, può essere richiesta da tutti i dipendenti fino a 63 anni con contratto a tempo indeterminato e residenza italiana, oppure dai pensionati con pensione minima (tale cifra viene stabilita di anno in anno dalla legge) ed età non superiore agli 85/90 anni (a seconda del contratto stipulato) alla scadenza del finanziamento. Se si ha intenzione di avvalersi di questo prestito, è possibile scoprire le migliori offerte per cessione del quinto e valutare le diverse condizioni applicate dalle finanziarie.

I requisiti per un prestito personale

In genere, per richiedere un prestito personale (sia una cessione del quinto che un’altra tipologia di credito non finalizzato) occorre una buona posizione creditizia. Infatti, è necessario non essere mai stati protestati (questo requisito può essere verificato dalle banche avvalendosi della Centrale Allarme Interbancaria) e non aver mai subito ritardi nel rimborso dei pagamenti in caso di prestiti precedenti. Inoltre, occorre dimostrare la capacità di rimborso, attraverso la busta paga, il cedolino della pensione oppure il modello UNICO. In alternativa, può essere richiesta la garanzia personale di un terzo. In ogni caso, le società finanziarie non concedono somme sproporzionate alla capacità di rimborso.

Quanto costa un prestito?

Le banche e le società finanziarie non concedono prestiti o cessione del quinto a titolo gratuito. Pertanto, oltre al rimborso del capitale versato, occorre pagare delle somme aggiuntive, che costituiscono il costo di tale operazione. Tale somma è costituita da varie voci. Quelle che influiscono di più sono i tassi di interesse, ovvero il TAN (Tasso Annuo Nominale) e il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale). Nel primo caso, si intende la percentuale di interesse applicata, suddivisa in base alle rate. Il secondo termine, invece, è inclusivo di tutte le spese aggiuntive. Il TAEG, pertanto, è dato dal TAN + i costi accessori, come le spese di istruttoria per gestire la pratica, ecc. Alcune spese sono fisse, e non dipendono dalla somma richiesta, mentre altre variano con il variare dell’ammontare. In ogni caso, prima di sottoscrivere un contratto bisogna prestare attenzione a tutte le voci, così da avere un quadro completo sul costo totale da rimborsare.

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