TRUFFE BONUS EDILIZI-VI SPIEGO COME SCOPRIRLE

La statua del cane che fa pipì sul “Country Museum of Art” di Newport

Cari governanti, non so se ci fate o ci siete, ma per evitare le truffe non occorrono restrizioni normative, bensì semplice utilizzo di risorse.

Prendete un commercialista, un analista informatico e un cane.

Primo:

Quando si vuole ottenere un credito d’imposta edilizio, occorre presentare un’istanza telematica, cioè codificata.

Bene, i dati quindi finiscono in un sistema informatico (SOGEI) che ne controlla, automaticamente, la regolarità.

Per informazione: SOGEI Società Generale d’Informatica S.p.A. – è la società di Information Technology 100% del Ministero dell’Economia e delle Finanze e opera sulla base del modello organizzativo dell’in-house providing. Nella propria Homepage scrive: Siamo consapevoli del cambiamento in atto nella società moderna, dove la dimensione reale si intreccia con quella digitale, e in alcune realtà, i comportamenti e le abitudini dei cittadini diventano, grazie ai Big Data, agli Algoritmi e all’Intelligenza Artificiale, fonte inesauribile di informazione. Non male.

Conseguenza: il sistema conosce il codice fiscale del beneficiario e del cessionario del credito (diciamo i potenziali truffatori); conosce il valore della truffa (credito imposta e spesa); il tipo di intervento edilizio; il codice fiscale del commercialista che ha apposto il visto di conformità; lo stato dei lavori (sal); il codice Asid della pratica Enea presentata dal tecnico asseveratore (assicurato con polizza idonea).

Secondo: tutte le aziende sono obbligate a emettere fatture elettroniche, che finiscono nel sistema informatico di Agenzia Entrate (SDI), e in tempo reale sono disponibili.

Per informazione: SDI – Sistema di Interscambio, gestito dall’Agenzia delle Entrate. Un sistema informatico in grado di: ricevere le fatture sotto forma di file con le caratteristiche della FatturaPA; effettuare controlli sui file ricevuti; inoltrare le fatture verso le amministrazioni pubbliche destinatarie, o verso cessionari/committenti privati (B2B e B2C).

Bene, i dati delle fatture, quindi, finiscono in un sistema informatico (Sdi) che ne controlla, automaticamente, la regolarità.

Conseguenza: il sistema conoscendo il soggetto (truffatore) può controllare le fatture emesse e ricevute; I codici fiscali dei cliente e fornitori;

Terzo:

tutte le aziende che operano in edilizia hanno dipendenti e possiedono posizioni in INPS, Inail e cassa edile.

Bene, ogni mese le aziende inviano a questi enti flussi informatici con le informazioni relative ai dipendenti ingaggiati. Le giornate lavorate, le retribuzioni percepite, i contributi e le tasse calcolate, che poi verranno versate con modello F24 gestito direttamente da Sogei.

Conseguenza: il sistema è in grado di conoscere la gestione del personale dipendente, chi come dove e quanto ha lavorato, le retribuzioni pagate ed i versamenti di tasse e contributi.

Quarto:

Quando si fanno lavori edili occorre dotarsi di relative è adeguate comunicazioni al Comune di riferimento, attraverso sistemi informatici.

Bene, ogni comune possiede una banca dati con le I formazioni relative agli interventi edilizi.

Conseguenza: il sistema è in grado di sapere quali interventi vengono proposti di essere svolti, dove, quando, da parte di chi, i dati del beneficiario, delle imprese coinvolte e del tecnico incaricato.

Quinto:

I rapporti di pagamento per le problematiche relative a tali interventi sono tutti tracciabili, e quindi transitano dal sistema bancario. Come noto le banche sono tutte informatizzate

Bene, nel sistema bancario esiste la conferma di tutti i movimenti finanziari relativi alle operazioni in oggetto

Conseguenza: il sistema conosce la veridicità delle operazioni e se le fatture sono pagate o no.

Potrei proseguire ancora con altre informazioni in dote al sistema informatico ma penso che quanto esposto sia più che sufficiente.

 

Quindi chiamo il mio amico Pippo, analista informatico, e gli dico: guarda, hai accesso alle banche dati pubbliche e se vuoi possiamo chiedere info anche alle banche, organizzati una procedura automatica che incrocia le informazioni che ti sto per dire.

Controlla se l’impresa “alfa” potenziale truffatrice,  ha emesso fatture elettroniche per importi simili a istanza presentata, se ne ha ricevute. Se l’impresa “alfa” ha dipendenti e se le sue fornitrici ne hanno. Verifica se paga ogni mese F24 compatibili con i dipendenti ingaggiati e fallo anche per le fornitrici. Poi verifica i dati dei professionisti: tecnico asseveratore per Enea e commercialista che appone il visto di conformità, e cerca info su fatturati, fatture emesse ecc. Se poi hai voglia chiedi al sistema bancario i conti correnti delle aziende in questione ed incrocia i valori di rilievo.

Pippo puoi farlo?

Certo, dammi accesso ai sistemi e mezza giornata di tempo.

Bene, mi dice Pippo dopo 4 ore, ho preparato un programmino che incrocia le informazioni in automatico, e senza neanche costruire algoritmi, poiché non servono, è in grado di capire il vero dal falso, in tempo quasi reale.

Ok dico, lancia il programma, nel frattempo accompagno il cane fuori per i propri bisogni, sai c’è un luogo per il quale ha una predisposizione particolare, proprio qui sotto in Piazza Colonna al n. 370.

Ora scherzi a parte, ma vogliamo veramente pensare che non vi siano strumenti informatici, automatizzati, per riconoscere le pratiche vere da quelle false. Ma veramente ci credete così “babbi”?

E allora datevi da fare e utilizzate gli strumenti a disposizione, anziché dare la caccia alle streghe.

Dott. Mirco Arcangeli Comm.sta in Catania e Milano

Website www.mircoarcangeli.com