Duro colpo al clan Laudani, eseguiti 21 provvedimenti
I carabinieri del. comando provinciale di Catania insieme ai colleghi di Randazzo, hanno eseguito un operazione antimafia nei confronti della cosca dei Laudani. Sono stati oltre 200 i militari che hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare del Gip del capoluogo etneo nelle provincie di Catania, Cagliari e Rimini. Più di 30 gli indagati accusati di associazione di tipo mafioso, estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizioni e concorso in violazione di domicilio aggravata da violenza sulle cose a mezzo di incendio. E’ contestata anche l’aggravante del metodo mafioso.
Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania, avrebbero consentito di individuare i componenti del gruppo mafioso operante nel Randazzese ed inquadrato nel clan Laudani. Dall’attività investigativa, denominata ‘Terra bruciata’, sono emerse anche ipotesi di scambio elettorale politico-mafioso con riferimento alle elezioni comunali del 2018.
L’operazione ‘Terra Bruciata’, ha permesso di disarticolare il gruppo dei Sangani, operante nel Randazzese quale articolazione territoriale del clan Laudani, detti “mussi i ficurinia” (‘labbra di ficodindia’).
Secondo la Procura, “oltre ad un fiorente traffico di cocaina, hashish e marjuana”, l’indagine ha “consentito di documentare come gli indagati abbiano, nel corso degli anni, esercitato un asfissiante e capillare controllo del territorio ai danni di attività economiche della zona, i cui titolari venivano intimiditi con minacce e danneggiamenti per sottostare al pagamento del ‘pizzo'”.
Durante le indagini, inoltre, militari dell’Arma hanno trovato, sotterrato in una località di campagna, un arsenale costituito da pistole, fucili e numerose munizioni. Nell’inchiesta sono confluiti atti sulle elezioni amministrative di Randazzo dell’anno 2018: per l’accusa dagli accertamenti “sono emerse interferenze degli appartenenti al sodalizio mafioso sull’Amministrazione Comunale e, in particolare, su tre rappresentanti, attuali e passati, di quel Comune”.
“‘Terra bruciata’ è una operazione imponente perché di fatto azzera il gruppo mafioso dei Sangani inquadrato all’interno del clan mafioso dei Laudani e che opera sull’area etnea del Randazzese. Dalle indagini e’ emerso un quadro molto ampio e variegato di attività criminali che venivano poste in essere dal gruppo criminale sul territorio”. Lo ha detto il Comandante provinciale dei carabinieri di Catania, Rino Coppola. “Sono emerse inoltre delle interferenze del gruppo mafioso – aggiunge- sull’amministrazione comunale riferibili alle elezioni del 2018. In ragione di quanto emerso dalle indagini – evidenzia- tre amministratori locali e passati sono indagati. In questo caso le ipotesi di reato sono quelle di scambio elettorale politico mafioso”.