Calabria e Sicilia in una “trappola di sviluppo”
Calabria e Sicilia sono in una cosiddetta ‘trappola dello sviluppo’. Lo afferma un rapporto della Commissione europea sulle tendenze regionali per la crescita e la convergenza nell’Unione europea. Queste regioni – spiega il rapporto – sperimentano lunghi periodi di crescita bassa o negativa, deboli aumenti di produttività e scarsa creazione di posti di lavoro. Oltre alle due italiane, anche altre regioni europee si trovano in questa “trappola” o rischiano di entrarci. Tra queste Ipeiros e Dytiki Elláda in Grecia, Centro – Val de Loire e Aquitania in Francia o Schleswig-Holstein in Germania, nel Nord-Est in Romania o Severen tsentralen in Bulgaria.
Secondo le tabelle Eurostat sull’occupazione nel 2022, l’occupazione femminile in Italia cresce anche al Sud ma il Mezzogiorno resta in fondo alla classifica europea sul lavoro delle donne con le ultime quattro posizioni per Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. Nell’anno solo il 30,5% delle donne Tra i 15 e i 64 anni in Sicilia lavorava, in aumento rispetto al 29,1% del 2021 ma comunque distante di oltre 34 punti dal 64,8% medio dell’area euro. In Campania nel 2022 lavorava solo il 30,6% delle donne contro il 29,1% del 2021 mentre in Calabria lavorava il 31,8% delle donne contro il 30,5% del 2021. La Puglia è quart’ultima per l’occupazione femminile con il 35,4% delle donne occupate (33,8% nel 2021).
L’area in Italia con l’occupazione femminile più alta è la provincia di Bolzano con il 69% in forte aumento dal 63,7% del 2021. In Ue la regione con l’occupazione femminile più alta è Utrecht in Olanda con l’80,1% (in crescita dal 78,5% del 2021). Il Sud e le Isole sono in fondo alla classifica anche per l’occupazione nel complesso con la Sicilia che segna un 42,6% (in aumento dal 41,1%) a poca distanza dalla Guyana francese (42,4%). Seguono la Campania con il 43,4% (dal 41,3%) e la Calabria con il 43,5% a fronte di una media dell’euro area del 69,4%.