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La salma di Messina Denaro tumulata al cimitero di Castelvetrano

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La salma di Matteo Messina Denaro è stata tumulata nella cappella di famiglia nel cimitero comunale di C astelvetrano, in provincia di Trapani. La salma è arrivata nella città Natale del boss intorno alle ore 8.00 del mattino, scortata dal repar to speciale dei Gom. Non è stata eseguita alcuna funzione di tipo reli gioso. L’auto che trasportava il feretro ha raggiunto direttamente il cimitero di Castelvetrano. Ad accompagnarla c’era l’avvocato Lorenza G uttadauro, la figlia del boss, Lorenza Messina Denaro, e Vincenzo Pani cola, cognato del boss. Ad accompagnare il feretro, anche il fratello Salvatore con in mano un mazzo di fiori destinati al boss e l’altra ma no poggiata sul carro funebre. Altre due auto sono entrare dentro il c imitero, seguendo la vettura che trasportava le spoglie mortali del bo ss mafioso, prima della chiusura dei cancelli.

Intanto in Barbagia spuntano manifesti funebri per Messina Denaro: “Gli amici di Orgosolo sono profondamente scossi per la tragica scomparsa di Matteo Messina Denaro”. Il giorno dopo la tumulazione della salma del boss, i manifesti funebri commissionati da un anonimo cittadino all’agenzia Goddi del paese. Le foto dei manifesti, che sono stati affissi in 9 punti della cittadina per una spesa complessiva di 60 euro, hanno fatto subito il giro dei social e del web: c’è chi pensa a una goliardata e chi, invece, si indispettisce. Intanto, però, le immagini sono diventate virali. Contattata dall’ANSA l’agenzia Goddi di Orgosolo fa sapere di avere ricevuto una telefonata da una persona che resta anonima con la richiesta di affiggere i necrologi per Matteo Messina Denaro che sono stati piazzati ieri pomeriggio.

Ma non è tutto, ci sarebbe delle minacce molto pesanti nei confronti di uno dei medici che, fino a pochi giorni fa, ha assicurato l’assistenza al boss Matteo Messina Denaro, costringendolo a vivere nel terrore e sotto una stretta vigilanza da parte delle forze dell’ordine.

Vittima di un pesante minaccia in stile mafioso, il medico Luciano Mutti, primario del reparto di Oncologia dell’ospedale dell’Aquila, che ha preso in carico il paziente Messina Denaro fin dal suo arrivo in citta’, prima durante la detenzione nel carcere di Preturo in regime di 41 bis e poi all’ospedale, fino a quando l’ex boss di Castelvetrano non ha deciso di interrompere le stesse.

Il direttore dell’Oncologia sul proprio profilo Messanger e’ stato raggiunto recentemente, da tre messaggi, dal profilo “Micael D’Angelo”, uno dei quali terribile, che lo “invitava” a prestare le migliori cure altrimenti “lo avrebbe fatto saltare in aria come accaduto a Falcone e Borsellino”.

 

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