Si spacca Forza Italia in Sicilia. A sancire la rottura è la costituzione all’Assemblea regionale di due gruppi parlamentari distinti: uno con 5 deputati è guidato da Miccichè che mantiene la carica di commissario del partito nell’Isola, nell’altro (con 8 parlamentari) è iscritto il governatore Renato Schifani, ed è presieduto da Stefano Pellegrino. I due capigruppo hanno formalizzato alla segreteria generale dell’Ars la formazione dei gruppi, che però portano entrambi il nome di Forza Italia.

I rapporti mai idilliaci tra Schifani e Miccichè si sono incrinati durante il confronto per la composizione della giunta (i decreti di nomina degli assessori sono stati firmati dal governatore oggi e domani l’esecutivo giurerà davanti all’Assemblea) e la scorsa settimana il commissario del partito, nel giorno dell’insediamento dell’Ars e dell’elezione del nuovo presidente (Gaetano Galvagno di FdI), aveva detto chiaramente di considerarsi fuori dalla maggioranza. Adesso la frattura si è palesata in Parlamento. Secondo il coordinamento regionale di Fi, sono stati quattro deputati (Tommaso Calderone, Nicola D’Agostino, Riccardo Gennuso e Michele Mancuso) a chiedere “al coordinatore di Forza Italia, nonché rappresentante legale del partito in Sicilia, di costituire il gruppo di Forza Italia in Ars indicando lo stesso coordinatore come capogruppo” e questo “dopo l’ennesimo tentativo di trovare una linea comune tra tutti i deputati eletti all’Ars, con il simbolo di Forza Italia, e preso atto che una parte di questi ha organizzato una riunione, non convocata formalmente e senza aver consultato i vertici del partito”.

“Pertanto – sostiene il coordinamento regionale di Fi – questo rimane l’unico gruppo di Forza Italia in seno all’Assemblea regionale siciliana”. Ma l’altro fronte, “fedele” a Renato Schifani, fa sapere che il deputato Gennuso “ha aderito al nostro gruppo”, sempre col simbolo di Forza Italia. Ne fanno parte 9 parlamentari: Edy Tamajo, Marco Falcone, Riccardo Gallo Afflitto, Luisa Lantieri, Margherita La Rocca Ruvolo, Riccardo Gennuso, Gaspare Vitrano e Stefano Pellegrino, che è capogruppo. Al di là degli aspetti legati alla titolarità del simbolo di Forza Italia, per la maggioranza e per il governo di profilano tempi duri. Il presidente della Regione Schifani poteva contare all’Ars su una platea di 40 deputati su 70, ma a questo punto si ridurrebbe a quota 36 senza Miccichè e i suoi fedelissimi.