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Schifani, “stabilizzazione dei precari, e aiuti alle imprese”

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Saranno la stabilizzazione dei precari, le richieste dei comuni e gli aiuti alle imprese, i capisaldi della giunta Schifani per i prossimi anni. A fissarli è lo stesso presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, in un’intervista rilasciata al Giornale di Sicilia in edicola oggi. “Dopo tanti anni la Sicilia ha un bilancio e una Finanziaria approvati in tempi brevi – dice il governatore -. E’ una manovra che da serenità e sviluppo. Ci sono misure strutturali e misure che vanno incontro alla quotidianità di chi vive in provincia”.

“Col fondo di progettazione assicuriamo 200 milioni ai Comuni per assicurare, nei tempi imposti dai vari programmi di spesa extraregionali, il pieno utilizzo di tutte le risorse destinate agli investimenti – dice ancora l’esponeste di Forza Italia -. Tuteliamo i precari, garantiamo aumenti ai forestali. C’è un tesoretto di 300 milioni per dare incentivi veri a chi assumerà a tempo indeterminato. Con un nuovo fondo da 10 milioni agevoliamo l’attività di chi si occupa di poveri”.

E ora, come conferma Schifani al Giornale di Sicilia, spazio ai grandi progetti: “Basta parcellizzazione della spesa, puntiamo su grandi interventi. Soprattutto in tema di lotta al dissesto e di ripristino di strade. A cominciare dalla Palermo-Catania. E’ in corso un confronto con Anas. E se non arriveranno le risposte che mi attendo, porterò il caso all’esame della premier. Qualcuno deve capire che questo governo farà in modo che la Sicilia sia trattata al pari di altre Regioni del Nord”.

A livello istituzionale, Schifani conferma il suo impegno nel tornare all’elezione diretta dei presidenti di Provincia, mentre per quanto riguarda la posizione polemica del compagno di partito Gianfranco Micciché, che lo accusa di parlare di più con i vertici di Fdi che con Forza Italia, Schifani risponde: “Mi sento spesso con i vertici del mio partito, che fa parte della mia vita. Faccio lo stesso con i vertici degli altri partiti dell’alleanza che mi hanno fortemente voluto”. Sempre riguardo a Micciché, che lo aveva definito come Bruto nei confronti di Giulio Cesare, Schifani aggiunge “Sono lieto che tutti i deputati siano tornati sotto lo stesso tetto… Non rispondo a provocazioni. La mia storia parla da sola”.

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