Strage di Palermo, ragazza fermata per concorso in omicidio plurimo e aggravato
La frequentazione “quotidiana” tra Giovanni Barreca e la coppia palermitana formata da Sabrina Fina e Massimo Carandente “ha convinto” l’imbianchino reo confesso della strage di Altavilla Milicia (Palermo), dove sono stati assassinati la moglie e due dei tre figli, della presenza di entità demoniache nell’abitazione. Lo ha detto il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio, che coordina le indagini sul triplice delitto, in conferenza stampa a Bagheria, nella sede della Compagnia dei carabinieri. Una convinzione che “purtroppo”, ha ricordato ancora il magistrato, ha riguardato “in una certa misura anche i figli grandi di Barreca.
“Nel corpo di mia madre e di mio fratello Kevin c’era il diavolo, volevamo scacciarlo da dentro di loro e dalla nostra casa” lo avrebbe raccontato la diciassettenne figlia primogenita di Giovanni Barreca. La ragazza due giorni fa è stata fermata per concorso in omicidio plurimo e aggravato e per concorso in soppressione di cadavere. Questa mattina il gip del tribunale per i minorenni di Palermo ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere. La ragazza nelle prossime ore verrà trasferita nella sezione femminile di un istituto penale minorile fuori dalla Sicilia.
Secondo il procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartosio e la procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna la figlia primogenita di Barreca ha partecipato attivamente alle torture inferte alla madre e ai due fratelli. “Ero nel giusto, ho fatto la cosa giusta, avevano il diavolo in corpo, li ho solo liberati” ha ribadito davanti al magistrato durante l’udienza di convalida. Con l’arresto della ragazza e il suo racconto sono finalmente chiari i punti oscuri del tremendo massacro di Altavilla Milicia. La madre è stata uccisa giovedì scorso. Per prima. Il suo corpo è stato poi fatto a pezzi e bruciato prima di essere nascosto nel giardino di casa sotto un cumulo di pietre, terra e arbusti.
“La ragazza ha partecipato a tutte le fasi del massacro” confermano gli inquirenti. “Un resoconto agghiacciante” dice il procuratore Cartosio. Il delirio mistico che ha travolto la famiglia, convinta di doversi liberare dalla presenza del demonio è iniziato in gennaio quando Sabrina Fina e Massimo Carandente hanno iniziato a frequentare abitualmente quella che oggi in paese è conosciuta come la “villetta degli orrori”. Giovanni Barreca, Sabrina Fina e Massimo Carandente hanno inflitto torture ad Antonella Salamone e ai figli Kevin ed Emanuel. Anche la figlia sopravvissuta e lo stesso Kevin hanno partecipato alle sevizie. La primogenita si è accanita sulla madre e sui due fratelli, Kevin ha torturato il fratello più piccolo e allo stesso tempo ha accettato di essere colpito dai suoi familiari pur di scacciare i demoni dal suo corpo. Il piccolo Emanuel, cinque anni ancora da compiere, è stato martoriato.
Lo hanno trovato a terra incaprettato, con uno straccio sulla bocca per non urlare, segni terribili delle torture su tutto il corpo. L’indagine non è finita. “Se dietro ai protagonisti di questa vicenda ci sono altri soggetti e scenari? Forse sì, cercheremo di capirlo e speriamo di avere l’appoggio delle altre sedi giudiziarie e delle altre istituzioni”.