Costituito a Randazzo il direttivo del Movimento per L’Autonomia (MPA)
Costituito ieri sera a Randazzo il direttivo del Movimento per L’Autonomia (MPA), l’organismo è composto da tredici membri, compresi due consiglieri comunali; nel dettaglio ne fanno parte: Paolo Parlavecchio (Commissario Promotore), Sariti Rosario, (Consigliere Comunale), Serena Russo (Consigliere Comunale), Vincenzo Anzalone, Marco Barbagallo, Giuseppe Lo Castro, Egidio Petrullo, D’Amico Giuseppe, Melino Spartà, Mario Foti, Gino Priolo, Renato Militi, Alfio Papa e Alfio Romano. Presente alla costituzione il sindaco di Randazzo, Francesco Sgroi.
“Non vi è dubbio che la Sicilia paghi pegno per il fatto di essere isola senza essere Stato autonomo. Dai calcoli fatti dalla Regione Siciliana la condizione di insularità comporta una perdita netta del 10 per cento del PIL, un costo spropositato che incide sulle nostre vite” ha affermato Paolo Parlavecchio, illustrando principi ideali ispirano il Movimento.
“Lo Statuto Speciale, gran parte inattuato e l’articolo 174 del TFUE, trattato europeo, conterebbero in loro norme in grado di garantire dei benefici compensativi alle regioni insulari e transfrontaliere. In particolare, la norma europea prevede che le regioni insulari europee abbiano uno status privilegiato dal punto di vista doganale, fiscale, finanziario, amministrativo e via dicendo. La condizione di insularità oltre a favorire l’attuazione dello Statuto Speciale, dovrebbe garantire alla Sicilia una serie di trasferimenti compensativi, per supportare economicamente le comunità territoriali svantaggiate, allo scopo di creare condizioni di reali pari opportunità con le altre regioni” ha proseguito Parlavecchio
“In sostanza la Sicilia ha il diritto di essere costituita in Zona Economica Speciale Integrale, potendo quindi adottare una fiscalità di vantaggio che possa dare slancio al sistema produttivo dell’isola. È necessario che la deputazione siciliana, che manderemo a Roma prossimamente, cerchi incessantemente di raggiungere gli obbiettivi di cui si è detto. Certo sarebbe meglio se i deputati fossero in maggior parte espressione di un forte partito regionalista, slegato dalla sudditanza delle segreterie politiche romane da sempre propense a perseguire gli interessi del nord del paese. Solo un forte soggetto politico regionalista – ha concluso Parlavecchio – potrà dare sostanza a questa riforma ed evitare che si trasformi nella solita beffa per la Sicilia” .