Elezioni Catania: già tre sondaggi, ma nessun candidato ufficiale
Si dirà (e si dice) che i sondaggi vanno presi con le molle, è un mantra che gli stessi politici ripetono come una litania, magari per esorcizzare un dato amaro o per vedere realizzata quella profezia scientifica che in quella precisa rilevazione sorride loro.
A tre mesi esatti dalle elezioni comunali di Catania sono state già pubblicate tre indagini demoscopiche che restituiscono una fotografia verosimile di quelli che ad oggi non sono nemmeno i candidati ufficiali.
Analizzandoli, infatti, si comprenderà come più o meno evidenziano un dato comune, quello della notorietà che è il risultato del vissuto amministrativo o politico delle personaggi oggetto del sondaggio condotto dai vari istituti.
E’ normale – o quanto meno molto verosimile – quindi che Enzo Bianco, dal 1988 sulla cresta dell’onda seppur tra alti e bassi, risulti essere il più conosciuto nella città dove è stato sindaco per quattro volte, tre delle quali per volontà diretta del popolo sovrano. A Catania è ancora Usinnacubianco nonostante le sua esperienza amministrativa si sia conclusa da quasi un lustro.
Per questa stessa teoria – sia per Keix che per Demopolis – è altrettanto logico che uno come Ruggero Razza, indicato tra i papabili per il centrodestra, possa ‘bucare’ in ragione dell’incredibile esposizione mediatica a cui è stato sottoposto da assessore regionale alla Salute specie durante la fase concitata dell’emergenza sanitaria, quando tutti eravamo a casa in attesa di avere notizie. Per il giovane esponente di FdI vale lo stesso principio di Enzo Bianco, per moltissimi è ancora l’assessore pur avendo svestito da mesi i panni dell’uomo forte del governo Musumeci che proprio a nella sua città ha lasciato in eredità strutture importanti come l’ospedale San Marco.
Nell’analisi effettuata da Demopolis e pubblicata stamane dal quotidiano La Sicilia, Razza batterebbe viene addirittura considerato il candidato più «in grado di rappresentare gli interessi della città nel ruolo di futuro sindaco di Catania». Con il 35% l’ex assessore regionale alla Salute supera l’ex sindaco Enzo Bianco (33%) e la deputata della Lega, Valeria Sudano (27%). Quest’ultima, che ha già messo ufficialmente a disposizione della coalizione la propria candidatura, nello stesso sondaggio risulta essere nota al 46% dei suoi concittadini, superata dal pentastellato nisseno Giancarlo Cancelleri che ha scelto di vivere a Catania non disdegnando l’idea di indossare la fascia da primo cittadino.
L’ex viceministro ai Trasporti e per due volte candidato governatore della Sicilia è conosciuto dal 53 per cento degli abitanti del capoluogo etneo anche se dimezza questa dato in quello che Demopolis e La Sicilia battezzano ‘podio della competenza’: lo sarebbe per il 25 per cento dei catanesi’ e totalizza il 22% nel rappresentare gli interessi dei cittadini, forse pagando oltremodo i suoi natali extraetnei.
Ecco perché, sempre per la stessa teoria, viene superato dall’ex assessore della giunta comunale uscente, Sergio Parisi che risulta essere meno noto, ma supera l’esponente grillino di due punti nel focus della rappresentanza degli interessi della città come avvenuto, ad esempio, nella nota vicenda dell’acquisizione della squadra di calcio rossazzurra.
Sia chiaro che, salvo qualche rarissima eccezione, nessuno dei ‘sondati’ al momento risulta essere in campo (la stessa deputata leghista Valeria Sudano, come dicevamo, ha offerto la propria candidatura), così i sondaggi pesanti si materializzeranno quando verranno definiti aspiranti sindaci e forze politiche a sostegno. Certo è che queste prime ricognizioni offrono già uno spaccato di quanto sarà complessa la battaglia per Palazzo degli Elefanti.