Hanno giurato in Sala d’Ercole, all’Ars, a Palermo, i 12 assessori che compongono ufficialmente la giunta del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. I nuovi componenti della giunta di Schifani sono: Alessandro Aricò, con delega alle Infrastrutture; Elvira Amata, con delega ai Beni Culturali, Francesco Scarpinato al Turismo; Elena Pagana al Territorio e Ambiente. Giovanna Volo alla Sanità, Luca Sammartino all’Agricoltura, Mimmo Turano alla Formazione. Roberto Di Mauro all’Energia. Marco Falcone all’Economia, Edy Tamajo alle Attività Produttive, Nuccia Albano al Lavoro e Famiglia e Andrea Messina agli Enti Locali e Funzioni pubbliche.

“Tutta la mia squadra ha piena fiducia”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani. “Si parte compatti e coesi con la volontà di fare in modo che alcune cose possano cambiare nella macchina regionale – ha aggiunto -, questo è stato l’impegno del sottoscritto in campagna elettorale. Sarà una sfida: occorre intervenire sulla burocrazia con la quale ho avuto un primo confronto”.

Poi riferendosi sulle polemiche di due politici non eletti in giunta, ha spiegato: “Mi sono impegnato a dare il massimo in questa sfida a cui sono stato chiamato dai partiti del centrodestra e mi sono impegnato a mantenere unito il centrodestra. Ci sono stati momenti delicati relativamente alle indicazioni che mi ero dato per la composizione della giunta, ma quando il gruppo parlamentare di FdI ha deciso di aderire alla richiesta del partito nazionale di inserire degli esterni non ho potuto fare altro che attenermi alle indicazioni. Ho scelto persone di livello, che hanno esperienza, darò loro degli obiettivi che concorderemo”.

Sulla spaccatura di Forza Italia in Assemblea con la costituzione di due gruppi parlamentari e sul rischio per la maggioranza di avere numeri risicati in aula se il gruppo presieduto da Gianfranco Miccichè dovesse schierarsi in opposizione, il governatore ha detto: “Ciascuno si assume le proprie responsabilità, i parlamentari sono stati eletti in base al programma del centrodestra e del candidato presidente Schifani, poi ogni singolo soggetto è libero di decidere”.

“Mi attende, e attende questo governo, un periodo di sfida da far tremare i polsi ma finalmente cominciamo. Si parte compatti e coesi, con la volontà di cambiare alcune cose nella macchina regionale, impegno che già avevo assunto in campagna elettorale”. Ha detto Renato Schifani. “Si conclude questa fase abbastanza lunga non dovuta a me, ma alle lungaggini procedurali per i conteggi degli eletti e perché la legge prevedeva che la giunta giurasse davanti all’Assemblea e ho dovuto aspettare – ha detto Schifani.

Da oggi si parte e ci aspettano appuntamenti di grandissima urgenza ed emergenza: abbiamo un’agenda molto fitta. Abbiamo la parifica del rendiconto 2020; il rendiconto e parifica rendiconto 2021; la chiusura del bilancio 2022; la programmazione della legge di bilancio per il 2023; gli interventi sul Pnrr”.  “Il mio obiettivo e’ di trattare con Roma per cercare di ottenere una piccola modifica per superare in parte il blocco assunzioni”.  “Mancano anche i funzionari preposti alla redazione di progetti e noi perdiamo molti investimenti legati ai fondi europei”, ha aggiunto.

Rotazione dei direttori generali? “Ogni cosa al suo tempo con decisioni collegiali”. “Tratterò con Roma per sbloccare le assunzioni”, ha spiegato Schifani, sottolineando: “Manca il personale. Uno dei primi passi che chiederò al ministero della funzione pubblica è questo. La rotazione sarà funzionale. Non è che gli assessori appena insediati faranno lo spoil sistem. Serve una continuità amministrativa”.