Lombardo, “la mia vicenda ha mutato la storia della mia terra”

Raffaele Lombardo commenta in un’intervista a Il Dubbio la fine della propria vicenda giudiziaria, durata oltre dieci anni.

La Corte di Cassazione ha depositato due giorni fa la sentenza con cui il fondatore del Movimento per l’autonomia è stato assolto in via definitiva dalle accuse di concorso esterno e di corruzione elettorale con l’aggravante di aver favorito la mafia. “Non riesco a provare né soddisfazione, né sollievo, semmai una grande amarezza”.

“La mia vicenda giudiziaria ha investito la mia vita e mutato la storia della mia terra. Nel marzo del 2012 il gip dispose una imputazione coatta rispetto alla richiesta di archiviazione della Procura, che argomentava come non ci fossero gli elementi per sostenere l’accusa, e aveva ragione”.

“Non sono un politico nominato e collocato nel collegio sicuro. Sono stato preferito, sono stato eletto. Primo in Italia per gradimento da presidente della Provincia di Catania, nel quinquennio 2003- 2008, primo da presidente della Sicilia, dal 2008 e fino all’aggressione mediatica del 2010, che, secondo uno schema collaudato ha preceduto il processo”.

“Mi dimisi da presidente della Regione e una stagione di radicali riforme ebbe termine” spiega. “Un danno incalcolabile e aggiungo irreparabile, per la mia reputazione, il mio onore, la mia famiglia, la mia iniziativa politica. Nel 2005 avevo fondato il Movimento per l’autonomia, la Sicilia è una Regione autonoma, grazie al suo Statuto speciale, che dal 2010 vive anche se la sua spinta propulsiva si è bloccata, con un grave danno per il mio popolo” aggiunge”.