Mercoledì il giuramento della nuova Giunta Regionale
“Ho sempre detto che il mio sarà un governo aperto al confronto con le opposizioni e da parte mia non ci saranno mai pregiudiziali. La giunta sarà presentata tra fine settimana e lunedì prossimo, mentre mercoledì ci sarà il giuramento degli assessori all’Ars. I tempi sono scanditi, sono perentori. Occorreva partire e siamo partiti”.
Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a margine della prima seduta della nuova Assemblea regionale siciliana, che ha eletto presidente Gaetano Galvagno. Il governatore è intervenuto anche su alcuni aspetti della composizione della futura giunta di governo, in particolare sull’identikit di chi potrebbe ricoprire l’incarico di assessore alla Salute. “Allo stato attuale – ha detto – sono fortemente concentrato su una figura che credo abbia le caratteristiche per potere rivestire questo ruolo, la dottoressa Giovanna Volo, che è stata manager della sanità, competente, apprezzata da tutto il mondo della sanità pubblica e non ha mai fatto politica”.
Intanto da Roma arriverebbero pressioni sul Governatore. In particolare, sembra che il ministro Francesco Lollobrigida prediliga in Giunta il secondo dei non eletti in Fdi a Palermo, Francesco Scarpinato, al Turismo, in continuità con l’assessore uscente Manlio Messina, quest’ultimo eletto a Montecitorio. L’altra indicazione sarebbe arrivata per l’ex assessore regionale alla Salute Ruggero Razza o, in subordine, per la moglie Elena Pagana, che non è stata rieletta all’Assemblea regionale siciliana. In questo modo resterebbe fuori dalla Giunta, la deputata musumeciana, Giusi Savarino.
Intanto ieri, è stato il primo vero banco di prova per il centrodestra, che ha eletto il presidente dell’Ars della XVIII legislatura non senza fibrillazioni e mal di pancia. Perche’ se e’ vero che il neo presidente Gaetano Galvagno ha potuto contare gia’ alla seconda votazione su 43 voti, la maggioranza – che sulla carta disponeva di una quarantina di deputati – sembra essersi gia’ sfaldata in favore di nuovi e piu’ incerti assetti. Gianfranco Micciche’, infatti, nel corso delle votazioni, parlando con i giornalisti tra i corridoi di Palazzo dei Normanni ha detto di non sentirsi “piu’ parte della maggioranza”, e che pur ritenendo Galvagno “un caro amico”, alle prime due votazioni non l’ avrebbe votato. Solo “a partire dalla terza, se gli manchera’ il mio voto, lo sosterro'”.