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Pioggia di soldi sulla Sicilia

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ponte, termovalorizzatori e progetti per altri 5 miliardi e 700 milioni

Arriva una pioggia di soldi sulla Sicilia. Annunciata dalla Premier Giorgia Meloni durante la visita a Catania di due sabati fa, confermata dal Presidente Schifani che ha incontrato il Ministro Fitto, ecco che è quasi pronta la programmazione dei Fondi Fsc, ovvero soldi statali destinati alla Sicilia per opere che hanno lo stesso obiettivo dei fondi comunitari, la coesione dei territori arretrati in tema di infrastrutture al resto d’Italia e d’Europa.

Il confronto del 15 febbraio
Un lungo e intenso confronto tra il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, e il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, sull’impostazione del prossimo accordo che assegnerà all’Isola risorse per 6,8 miliardi di euro del Fondo di sviluppo e coesione si è tenuto lo scorso 15 febbraio e in quella occasione sono stati messi nero su bianco i primi accordi che riguardano le infrastrutture strategiche extraregionali e regionali.

I soldi per il Ponte e quelli per i termovalorizzatori
Confermati gli stanziamenti da 1,3 miliardi di euro già previsti dalla legge per il ponte sullo Stretto di Messina. Si tratta della quota a carico della Regione siciliana mentre un’altra quota la metterà la Calabria e la restante parte lo Stato.

Via libera anche ai termovalorizzatori con uno stanziamento da 800 milioni per la realizzazione degli impianti per i quali arriverà a breve il via libera definitivo.

Soldi sottratti alla Sicilia
Per le opposizioni si tratta in totale di 2 miliardi e 100 milioni di euro sottratti alla Sicilia. In realtà la scelta è stata operata dal governo regionale e ratificata insieme allo Stato. Una scelta che si può condividere o criticare ma certamente non piovuta da Roma su Palermo.

Gli investimenti infrastrutturali
Restano da programmare risorse per 5 miliardi e 700 milioni di euro che saranno destinate a investimenti infrastrutturali significativi e strategici nei settori dei trasporti, dell’ambiente e a valorizzare la quota di finanziamenti europei.

La Regione, nei prossimi giorni, definirà compiutamente la propria proposta, e la sottoporrà nel più breve tempo possibile ai previsti pareri parlamentari e, successivamente, al confronto con le amministrazioni centrali. Un percorso che consente di disegnare la programmazione delle risorse Fsc destinate alla Sicilia in coerenza con il nuovo assetto ordinamentale introdotto con il decreto “Sud e Coesione”, che prevede un processo di condivisione tra governo regionale e quello centrale.

La richiesta di consultazione degli artigiani
Per portare idee e proposte gli artigiani chiedono, in questa fase, di essere sentiti dalla Regione  “Chiediamo al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, di avviare una concertazione con le associazioni di categoria del mondo produttivo sull’utilizzo dei 6,8 miliardi di euro del Fondo di sviluppo e coesione” scrivono in una nota congiunta le associazioni di categoria del settore dell’artigianato Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai.

“Riteniamo utile – aggiungono – un confronto con chi rappresenta le istanze degli imprenditori. Le risorse del Fondo di sviluppo e coesione rappresentano una grande occasione per dotare la nostra Regione delle infrastrutture e dei servizi di cui abbiamo bisogno”.

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