Renato Schifani presenta le linee programmatiche del suo governo
Ha detto “di guardare senza riserve al privato convenzionato, sia ospedaliero che diagnostico” per “abbattere le inaccettabili liste di attesa”, ma ha chiesto scusa alla mamma di una bambina di otto anni malata di tumore, che è stata costretta a rivolgersi ai privati per far curare la figlioletta. Ha promesso la rotazione del personale regionale per evitare casi di corruttela e “di pericolose forme di incrostazione”.
Si è definito “parlamentarista convinto” e ha promesso il confronto in Aula con l’opposizione. In quasi 70 minuti, il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, ha presentato a Sala d’Ercole le linee programmatiche del suo governo, davanti ai neo deputati del Parlamento siciliano. Quasi venti cartelle per esporre i punti principali del suo programma. Schifani ha ricordato come il sistema pubblico sanitario siciliano presenti “punti di eccellenza significativi”, ma ha invitato a non avere pregiudizi nei confronti della sanità privata. “La nuova sanità dovrà guardare senza riserve al privato convenzionato, nella consapevolezza che l’assistenza sanitaria costituisce una pubblica funzione, al di là del soggetto che la eroga, sia pubblico che privato”.
Tanti i temi e le promesse del neogovernatore. Dalle “riforme strategiche per rendere più efficiente la macchina burocratica e decisionale sulle autorizzazioni” alla “razionalizzazione della spesa regionale, cosi come ci viene richiesto dalla Corte dei Conti”. Al Ponte sullo Stretto che definisce “un’opera strategica” e per la quale ringrazia il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. “Si parte col piede giusto – ha detto Schifani – Abbiamo creato un tavolo tecnico fra Sicilia e Calabria. Siamo convinti che quest’opera sarà realizzata”.
E ancora, la lotta alla corruzione negli uffici della Regione, attraverso la rotazione del personale – “Occorrerà razionalizzare la gestione delle procedure di valutazione ambientale, al fine di migliorare progressivamente il rapporto tra istanze procedibili, provvedimenti emanati e i tempi di svolgimento delle procedure medesime”. Un capitolo importante è dedicato ai conti della Sicilia. “Nonostante gli enormi sforzi compiuti, permangono ancora gravi problemi finanziari aggravati dalla difficile situazione economica e sociale causata dagli ultimi anni di emergenza sanitaria – ha avvertito il neo presidente della Regione – . E’ necessario l’avvio di un nuovo, serio confronto con lo Stato, per trovare definitive soluzioni ad alcune problematiche non più rinviabili, senza le quali, anche alla luce dei recenti atti istruttori della Corte dei Conti in sede di giudizio di parifica del Rendiconto 2020, diventa concreto il rischio di blocco dell’azione del Governo regionale”.
Schifani ha promesso di mettere al centro della sua agenda la lotta al disagio sociale e alla povertà, mirando alla sostituzione del reddito di cittadinanza con la dignità del lavoro regolare. E’ tornato sulla vertenza Lukoil, dicendosi pronto a collaborare con Roma “Oggi il Consiglio dei ministri decretera’ una soluzione tampone, provvisoria, quella dell’amministrazione fiduciaria per impedire il blocco delle macchine e dell’attivita’ e le conseguenti catastrofi occupazionali. E’ una soluzione importante che consentira’ eventualmente la vendita della Lukoil. Ma, in assenza di possibili acquirenti, non si puo’ escludere la nazionalizzazione come e’ avvenuta in Germania. Vigileremo e faremo la nostra parte”.
Quanto all’emergenza rifiuti, Schifani è tornato sul tema dei termovalorizzatori, da realizzare “uno nella parte occidentale e uno in quella orientale”. “Chiederemo al governo nazionale l’approvazione della cosiddetta ‘norma Gualtieri’, voluta per Roma, che consenta anche ai sindaci delle due città metropolitane coinvolte, di avere poteri speciali idonei a sveltire le procedure. È vergognoso sperperare denaro pubblico per trasportare rifiuti all’estero”, ha detto il governatore.