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Schifani si insedia a Palazzo d’Orleans

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"Mi hai lasciato tue raccomandazioni e non mi farò intimorire da nessuno"

“Ho assunto questo incarico con la consapevolezza di dire sì per amore della mia terra, che ha bisogno di un governo unito e stabile e che avrà un governo di riferimento in quello nazionale. Sento in me la responsabilità di diventarne portavoce. Per la seconda volta, nella storia della mia vita politica, sono chiamato a ricoprire un alto ruolo, come avvenne per la carica di presidente del Senato. Non avrei mai accettato di candidarmi a governatore se non avessi avuto la consapevolezza che potesse essere accolta benevolmente dal presidente Musumeci”.

Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, durante la cerimonia del suo insediamento questa sera a Palazzo d’Orleans. “Non accetterò – ha aggiunto – mai accordi al ribasso che possano costituire danno ai siciliani e alla trasparenza. Sarò aperto al dialogo con tutti, con la maggioranza e con l’opposizione. Obbedirò quotidianamente ai canoni dell’onestà, della trasparenza, del dialogo, del confronto ma anche della decisione. Questa terra ha bisogno di proseguire un percorso di crescita economica iniziato dal governo Musumeci. Mi impegnerò affinché la futura giunta sia frutto di concertazione tra tutte le forze di maggioranza”.

“Mi hai lasciato tue raccomandazioni e non mi farò intimorire da nessuno. Non accetterò mai accordi che possano costituire un danno per i siciliani”. Ha detto Renato Schifani.

“Siamo al commiato – ha detto il presidente uscente Nello Musumeci – con la gioia di passare le consegne al presidente Renato Schifani, la cui candidatura ha subito ricevuto la condivisione dei leader di tutte le forze politiche della maggioranza. Un momento anche di ringraziamento, prima di tutto alle forze politiche che in questi cinque anni hanno sostenuto la mia attività, con un governo che non ha mai subito un giorno di crisi, abbiamo governato per cinque anni con quasi tutti gli stessi assessori della prima ora lascio una regione con le carte in regola, con tante cose ancora da fare, tante cose avviate e tante cose che non abbiamo avuto neppure il tempo di avviare”. 

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