Elena Del Pozzo: Luigi Renna, “basta con queste violenze!”
Funerali blindati per l’ultimo saluto in Cattedrale alla piccola Elena Del Pozzo, la bambina di cinque anni uccisa dalla madre e fatta ritrovare dalla donna, morta, in un campo incolto a Mascalucia, nel Catanese. La bara bianca, con un cuscino di rose e una foto che ritrae Elena sordidente campeggia nella navata centrale del Duomo. Telecamere, giornalisti e fotografi non sono stati ammessi. La chiesa è gremita da familiari, parenti e amici, dai compagni di scuola della bimba e da tanti catanesi. “Sant’Agata la Martire e Elena la fanciulla” dice il vescovo di Catania Luigi renna all’inizio dell’omelia…”. E’ un’omelia dedicata ai bambini e alle “ferite” inferte loro dagli adulti, quella letta nella cattedrale di Catania dall’arcivescovo di Catania, Luigi Renna: “Noi adulti, quando non mettiamo al centro i bambini, perdiamo il metro per giudicare cio’ che e’ davvero importante, come i cristiani e come esseri umani: ed ecco bambini contesi, barattati nella loro dignita’ e nei loro diritti, resi ostaggio dalla nostra incapacita’ di amare. Basta con queste violenze! Elena e’ morta, ma tanti bambini sono feriti nella loro voglia di vivere, segnati nell’anima da chi dimentica che i figli sono ‘pezzi di cuore’, come si dice popolarmente”.
“Vorrei accostare al brano del Vangelo – ha aggiunto Renna – le parole di un pedagogista polacco, Janusz Korczak, morto nel campo di concentramento di Treblinka con i bambini orfani che aveva raccolto nel ghetto di Varsavia. Cosi’ scrive in una sua opera: ‘Dite: e’ faticoso frequentare i bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, farsi piccoli. Ora avete torto: non e’ questo che piu’ stanca. E’ piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulle punte dei piedi. Per non ferirli'”.
“Ferire un bambino e’ la cosa piu’ terribile che possa accadere ad una mamma, ad un papa’, ad un adulto, e noi non l’auguriamo mai mai mai a nessuno. Cari adulti – ha continuato Renna – e’ come se Elena dicesse: tenete fuori i bambini dai vostri conflitti. Ci sono altre strade da percorrere, molto piu’ sicure per la gioia di tutti, per vedere ritornare il sorriso sul volto dei piccoli: il dialogo, il perdono, l’umilta’ di chi vuol riparare, saper uscire in punta di piedi dalla vita dell’altro, con rispetto e con la mitezza che e’ una beatitudine, proclamata tale da Gesu’. Piccola Elena, veglia su di noi adulti, perche’ nessuno ferisca piu’ alcun bambino, perche’ non dimentichiamo che il dono piu’ bello che riceviamo da Dio, e’ quello dei piccoli: ‘Ecco, dono del Signore sono i figli, sua grazia il frutto del grembo’, dice il Salmo 127. “Un’ultima parola a tutti noi che, come giudici siamo pronti a lapidare sempre qualcuno che ha sbagliato. Ho letto su un muro della nostra citta’, nei pressi della Chiesa del Divino Amore, una frase che chiedeva riposo eterno per Elena e tormento eterno per la sua mamma. Non credo che la piccola Elena sarebbe d’accordo con quelle parole, come ogni bambino”.
“E voi genitori – ha aggiunto – non insegnate la violenza delle parole ai vostri figli, ne’ sui social, ne’ sui nostri muri gia’ abbastanza sporchi. Perche’ un bambino, quello che Gesu’ Cristo ha messo al centro, non e’ capace di concepire vendette, sedie elettriche, patiboli mediatici e, se impara queste cose, le impara da noi. I bambini sono ‘puri di cuore’, dice Gesu’ Cristo e non sanno imbracciare ne’ armi, ne’ impugnare pietre”. “E se un domani – ha aggiunto Renna – ci dovessero essere altre vittime come la nostra piccola Elena, sara’ perche’ qualcuno avra’ seminato nel campo di Dio la gramigna dell’odio, della vendetta, della rabbia, della irrazionalita’. Sforziamoci di seminare cio’ che Cristo e ogni uomo animato da buona volonta’ spargono con abbondanza: misericordia, pieta’, giustizia, dialogo, prevenzione di ogni forma violenza. Solo cosi’ – ha concluso – non ci saranno piu’ funerali com’e’ questo.Che la Vergine Santa e Sant’Agata prendano per mano la piccola Elena e pregano per tutti noi adulti, perche’ sappiamo tutti ‘allungarci, alzarci sulle punte dei piedi, per stare all’altezza dei bambini, che siete giganti di bonta’”. “Ci rivedremo in Dio. Arrivederci, piccola Elena”. Queste parole Luigi Renna, arcivescovo di Catania, ha fatto precedere alla benedizione della salma della bambina uccisa. “Il corpo della piccola di Elena un giorno risorgera’”. Ha detto Luigi Renna, arcivescovo di Catania. “Preghiamo Dio perche’ consoli i suoi familiari e innalzi tutti noi ai desideri del cielo, quelli che i bambini capiscono meglio degli adulti”.